Morfeo
Scende la notte bruna
che avvolge tutto con un manto d’ombra
e le creature tutte s’apprestano al riposo
dopo una giornata laboriosa.
Ed è allora che Morfeo, l’alato principe notturno,
figlio d’Ipno e della Notte,
afferra per mano ciascuno
e lo conduce nelle segrete agognate cose:
su isole tropicali,
tra perenni ghiacciai,
alla presenza dei dolci cari estinti,
in casa di voluttuose donne misteriose
o principi azzurri innamorati.
Non esiste più alcun ostacolo
alla realizzazione di nascosti desideri…
il vecchio ha riacquistato vigore e giovinezza,
il bimbo è grande, un cavaliere senza macchia e paura che,
in groppa al suo destriero,
galoppa veloce contro gl’ignobili
a difesa di donzelle spaventate.
Da una rupe alta mille metri
mi tuffo giù fluttuando senza peso
sospinto da una brezza capricciosa
libero come un aquilone
sfuggito dalle mani di un bambino.
Dall’alto tutto appare ancor più bello,
i campi, i fiori ed i ruscelli,
col vento che mi bacia sulle guance
volo senza ali o strumenti.
Poi, inaspettatamente, senza alcun avviso,
ecco che lotto contro cento schiere
di guerrieri vichinghi indemoniati
che al grido di Odino fanno strage
dei miei compagni d’armi.
Cade trafitto il mio luogotenente,
il maresciallo,
il medico, … l’araldo,
non ho più scampo,
ma attendo impavido la fine,
quando, all’improvviso, sono sveglio e,
col cuore in gola, m’accorgo ch’era tutto un sogno,
una finzione,
o la vita in un’altra dimensione?
ninoelle